TÍTULO DO SIMPÓSIO:
O PAPEL DA MULHER NO CÂNONE LITERÁRIO ITALIANO
Sonia Cristina Reis (UFRJ) e Priscila Nogueira da Rocha (UFRJ)
Il contributo propone una sistematizzazione (critica e ragionata) degli orientamenti sinora adottati in campo storico e sulle scritture femminili (con riferimento a quelle tra Ottocento e prima metà del Novecento), a partire dalla riflessione teorica circa il rapporto tra linguaggio e genere, e dalle relative implicazioni riguardo ai processi della narrativa femminile. Si sofferma sul libro Marianna Sirca (1915) di Grazie Deledda (1871-1936) e cioè su un universo arcaico e immobile della Serra nuorese, sulla durezza e inospitalità del clima barbaricino e un ambiente rurale e montano inconciliabilmente diviso fra padroni, servi e banditi costituisco il paesaggio geogafico e sociale in cui si svolge la storia della contrastata passione fra due personaggi (la possedente Marianna e il giovane bandito Simone). Questi personaggi tentanto di violare l'incomunicabilità fra i ruoli imposti loro dal destino. Il personaggio femminile (Marianna), pur di rifuitare le immutabili leggi e consuetudini della propria terra, è disposta a legarsi a Simone "più per la morte che per la vita". Alla fine il personaggio più debole (Simone) votato alla promessa e all'impegno di un impossibile matrimonio, dovrà soccombere. La narrativa di Deledda, situata talora nella scia del Verismo di G. Verga, talora acostata al Decadentismo di G. D'Annunzio, si basa su forti vicende d'amore, di dolore e di morte, nelle quali domina il senso religioso del peccato e la coscienza dolorosa di un'inesorabile fatalità. Si percepisce l'intensa comunione tra luoghi e figure, tra stati d'animo e paesaggio (che é quello aspro della nativa Sardegna, ma non rappresentato secondo moduli del Verismo regionale né con la fantastica coloritura dannunziana, bensi rivissuto miticamente), da cui emerge un mondo barbarico e primitivo governato da leggi morali immutabili. Importante dire che in sostanza Grazia Deledda sfugge a ogni catalogazione di 'corrente letteraria' non solo in virtù della sua componente di autodidatta, di lettrice non smaliziata della Bibbia e di grandi romanzieri europei, ma per fermezza e la coerenza del suo impegno etico e la capacità di penetrare con sicura intuizione nei drammi che si agitano nel fondo delle coscienze, sotto questo aspetto ci sta Marianna Sirca, che uno dei sui tanti libri che restano fra gli esiti maggiori della narrativa italiana del primo Novecento.
PALAVRAS-CHAVE: Letteratura italiana; storia della letteratura italiana; lingua e genere; autografi femminili; scritture femminili; narrativa.
REFERÊNCIAS:
DELEDDA , G. "BANTI, Anna, “Responsabilità della donna intellettuale”, in AA. VV. Le donne e la cultura, Roma, Edizioni “Noi donne”, 1953.
______. “Storia e ragioni del “romanzo rosa”, Paragone, n. 38, 1953.
______. "Marianna Sirca”, Milano: Biblioteca Economica Newton Compton editori, 1994.
DOLFI , A. "" Sei letture deleddiane"", in Del romanzesco e del romanzo. Modelli di narrativa italiana tra Otto e Novecento, Roma, Bulzoni, 1982.
ZANCAN, Marina (a cura di), Alba de Céspedes, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2001.