Bahia e Italia, metamorfosi tropicali. Quattro secoli di contatti, scambi e trasformazioni culturali
MESA REDONDA
Mediação: Jadirlete Cabral
09/11 10h-12h - Auditório de Letras
Le relazioni che verranno presentate nel corso della tavola rotonda affronteranno il tema generale del congresso – "trasformazioni, ibridazioni e (ri)definizioni" –, mettendo a fuoco alcuni momenti, tra Seicento e Novecento, nel corso dei quali cultura, la società e l'intellettualità bahiana sono entrate in rapporto, nella chiave sia della metamorfosi sia dell'appropriazione, con la realtà italiana. Se Francesco Guardiani si occuperà degli elementi di modernità portati a Bahia da alcuni gesuiti italiani, Nino Rico parlerà dell'influenza italiana sull'architettura di Bahia, ponendo un particolare accento sui progettisti baiani dell'Ottocento. Yuri Brunello, invece, si occuperà di due traduzioni dantesche elaborate da intellettuali bahiani nel secondo Ottocento, insistendo sul fatto che a Bahia, anche a causa della realtà dello schiavismo, nasce un nuovo modo di guardare a Dante in Brasile. Márcia Rios, infine, mostrerà come la letteratura di Amado tradotta in Italia aiuti a profilare una particolare idea di baianità.
Francesco Guardiani
Antonil, apostolo della modernità
Verranno presentati dati, date e riflessioni in margine a un progetto di una certa ampiezza relativo alla genesi e al primo consolidarsi della cultura moderna. Tra gli agenti più significativi di questa mutazione socio-antropologica, per impegno e impatto storico vengono privilegiato i gesuiti, che ho definito "apostoli della modernità", limitando il campo al periodo che va dalla fondazione dell'Ordine, 1540, alla sua soppressione, 1773. Tra i gesuiti ho poi scelto di occuparmi dei missionari attivi in Asia e nelle Americhe. Fra questi ultimi il lucchese Giovanni Antonio Andreoni / André João Antonil (Lucca 1649 – Salvador 1716), occupa una posizione di rilievo insieme ai suoi confratelli italiani che con lui operarono a Bahia nella seconda metà del Seicento e nei primi anni del Settecento. Discuto qui della modernità della sua opera maggiore, Cultura e opulência do Brasil (Lisbona 1711), in relazione a quella del coetaneo Giorgio / Jorge Benci (Rimini 1650 – Lisbona 1708), Economia Christãa dos Senhores no governo dos escravos, altra opera scritta a Salvador da Bahia ma, con dedica al Granduca di Toscana, stampata a Roma nel 1705.
Francesco Guardiani è Professor Emeritus del Department of Italian Studies dell'University of Toronto. Ha pubblicato numerosi saggi e monografie, tra cui La meravigliosa retorica dell'"Adone" di G.B. Marino (Olschki, 1989) e Napoli città mondo nell'opera narrativa di Francesco Mastriani (Franco Cesati Editore, 2019). Contributi vari sul tema della letteratura barocca, della teoria della letteratura, della letteratura del Novecento sono apparsi su riviste italiane e straniere quali "Quaderni d'italianistica", "Critica letteraria", "Italica", "Il lettore di provincia", "Nuovi argomenti," "Rivista di estetica," "Italienisch," "Convivium," "Colloquium Helveticum," "McLuhan Studies", "The Review of Contemporary Fiction," "Symbolon," "Cenobio," "Allegoria," "Forum italicum.".
Nino Rico
Il contributo italiano all'identità urbana di Salvador nel passaggio da post-colonialismo a modernità
Con la proclamazione della repubblica nel 1889 il Brasile si apre ufficialmente alla modernità, con Salvador - l'antica capitale coloniale - che rompe definitivamente col suo passato per diventare metropoli moderna. Il modello delle trasformazioni urbane che Salvador intraprende sono i rinnovamenti urbanistici occorsi a Parigi e altre grandi città europee nella seconda metà del secolo XIX e lo stile architettonico eclettico della scuola Beau Arts influenzata dal classicismo italiano. Queste trasformazioni sono in gran parte dovute a professionisti provenienti dall'estero, principalmente italiani. I quali formano a Salvador un folto gruppo di architetti, scultori, pittori, decoratori, capomastri e artigiani edili, impegnati in un vasto lavoro con spunti estetici di notevole valore. Così, nell'arco di trent'anni, immigrati italiani progettano e costruiscono edifici tra i più prestigiosi del tempo: chiese, edifici governativi e di pubblica amministrazione, palazzi per uffici, sedi di banche e assicurazioni e infine palazzine e ville residenziali. Costruzioni in raffinato stile eclettico che creano una vera e propria metamorfosi nel carattere urbano di Salvador, gettando solide premesse per il suo futuro sviluppo.
Nino Rico si è laureato con lode in architettura all'università La Sapienza di Roma e ha ottenuto un Master in architettura all'università di Toronto, dove ha anche lavorato come assistente in corsi di progettazione. Ha svolto un'intensa carriera di progettista a Toronto, specializzandosi in progetti religiosi e commerciali, ottenendo vari riconoscimenti professionali. La sua principale area di interesse accademico è la teoria e la storia dell'architettura e della progettazione urbana, dal periodo barocco a quello eclettico, con diverse pubblicazioni sull'argomento. Ha partecipato a conferenze in Canada, Italia, Brasile e Messico sul tema dell'influenza dell'architettura italiana all'estero.
Márcia Rios da Silva
Jorge Amado traduzido
A literatura de Amado traduzida para a Itália contribuiu para com que baianidade se tornasse um fenômeno conhecido na Itália. A apresentação tem como objetivo mostrar algumas visões do Brasil que se difundiram na Itália, graças à tradução e a consequente recepção dos principais sucessos literários de dimensão internacional compostos pelo romancista brasileiro. Graças à riqueza expressiva particularmente viva em termos de construção de um imaginário, Amado soube se transformar em um autor capaz de falar, também na Itália, a um grande publico interessado a suas criações e as suas representações versáteis e sugestivas.
Márcia Rios da Silva è docente di Letteratura all'Universidade do Estado da Bahia. Professoressa permanente del Programa de Pós-Graduação em Estudo de Linguagens/PPGEL dell'UNEB, ne è stata coordinatrice nel periodo 2006-2010 e 2016-2020. Dal 2010 al 2014 ha coordinato il Programma DINTER/Dottorato interistituzionale/CAPES, in collaborazione con PUC-RS/PPGL. Nel 2006 ha pubblicato il libro O rumor das cartas: um estudo da recepção de Jorge Amado (EDUFBA). Pubblica regolarmente su periodici qualificati in ambito accademico.
Yuri Brunello
Traduttori baiani di Dante
L'intervento metterà in rapporto due traduzioni dantesche composte da due intellettual bahiani del secondo Ottocento, una delle quali – quella del Barão da Vila da Barra – viene preceduta da una prefazione di Araripe Jr., il cui titolo è "o novo interprete de Dante". Non solo. A essere ridefinita, grazie a Bahia, è l'immagine di Dante in Brasile. Negli anni in cui il bahiano Castro Alves compone il suo famoso poema contro la schiavitù O navio negreiro, in cui allude a Dante ("Era um sonho dantesco… o tombadilho / Que das luzernas avermelha o brilho. / Em sangue a se banhar") José de Alencar lo "raccomanda" a Machado de Assis, in una famosa lettera del 1868, con queste parole: Castro Alves "nasceu na Bahia, a pátria de tão belos talentos; a Atenas brasileira que não cansa de produzir estadistas, oradores, poetas e guerreiros". Bene, nel giro di pochi anni vengono pubblicate due traduzioni integrali della Commedia da parte di due bahiani: il Barão da Vila da Barra e Xavier Pinheiro, di cui Luis da Câmara Cascudo, nel suo Dante Alighieri e a tradução popular no Brasil, afferma che, da tradutore, Pinheiro ha saputo mettere in luce "a humanidade de Dante, a presença da contingência histórica, a influência ecológica, sem dissolvê-lo nas especulações metafísicas e teológicas, fazendo-o incompreensível como um enigma e ondulante como um oráculo". Insomma, a Bahia – a causa del retroterra schiavistico – nascerebbe un nuovo modo di guardare a Dante in Brasile.
Yuri Brunello è docente di letteratura italiana presso il Departamento de Letras Estrangeiras dell'Universidade Federal do Ceará. Ha ottenuto il Dottorato di Ricerca all'Università La Sapienza di Roma nel 2012. Nel 2015 è stato visiting scholar presso la Stanford University (USA). Ha pubblicato la monografia Nelson Rodrigues pirandelliano nel 2016, mentre l'anno seguente ha curato l'edizione italiana degli scritti di Gramsci su Pirandello (La smorfia più che il sorriso). Nel 2022 è diventato ricercatore di produttività CNPq PQ2.